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Meditazione e sport: un’alleanza potente (e tutt’altro che improbabile)

A prima vista, meditazione e sport potrebbero sembrare mondi distanti. In realtà, sono molto più connessi di quanto si pensi. Vediamo insieme perché.

Benefici fisici: più energia per il corpo

Dal punto di vista fisico, un atleta che pratica la meditazione può ottenere notevoli vantaggi. Meditare regolarmente aiuta ad aumentare i livelli energetici: l’energia presente nell’aura e nei chakra può addirittura raddoppiare o triplicare, soprattutto in soggetti particolarmente ricettivi.

Questa energia in eccesso diventa una riserva preziosa per il corpo fisico, che può attingervi durante l’allenamento o la competizione, a seconda di quando si pratica la meditazione.

Naturalmente, l’effetto energizzante ha una durata limitata nel tempo: per benefici duraturi, la pratica deve diventare costante e possibilmente quotidiana. Solo così si stabilizzano anche i miglioramenti a livello emotivo e mentale. Se la meditazione è solo sporadica, i benefici saranno temporanei e la struttura energetica tornerà progressivamente al suo stato abituale, influenzato da fattori fisici, mentali ed emotivi.

Benefici emotivi: meno ansia, più lucidità

Molti atleti si trovano a combattere con stress, tensione e ansia da prestazione, fattori che possono compromettere i risultati. Meditare permette di calmare la mente e riequilibrare le emozioni, rendendo l’atleta più centrato, lucido e presente.

Durante la meditazione si attivano in particolare due chakra fondamentali:

  • Il chakra della corona (sulla sommità della testa), attraverso il quale entra una grande quantità di energia ad alta frequenza. Questa energia "lava via" gli accumuli di stress, ansia, paura e pensieri ricorrenti, liberando il sistema energetico da blocchi e ristagni.

  • Il chakra del cuore, che aiuta a pacificare le emozioni intense (rabbia, preoccupazione, insicurezza) originate nel chakra del plesso solare. Il risultato è uno stato interiore più calmo, sereno e centrato: condizioni ottimali per ottenere performance di alto livello.

La meditazione come "preparazione invisibile"

La meditazione, quindi, può diventare un vero e proprio strumento di preparazione invisibile, che agisce in profondità, al di sotto della soglia della pura attività muscolare.In assenza di tempo per pratiche più avanzate (come le meditazioni del Bhakti Yoga o “Yoga del Cuore”), si possono comunque dedicare brevi momenti all’uso dei mantra, utili per calmare la mente e ricaricare il campo energetico.Anche solo intonare mentalmente il mantra “OM”, con attenzione e consapevolezza, può generare un effetto purificante e rigenerante.

Radicamento: tornare al corpo, ritrovare l’equilibrio

Alla fine di ogni meditazione è fondamentale radicarsi per riequilibrare l’energia.Un semplice esercizio consiste nel concentrarsi sulla pianta dei piedi, immaginando una luce chiara che scende dalla pianta verso la Terra per circa un metro, mettendo radici forti e profonde. Internamente si può affermare:

“Sono radicato alla Madre Terra.”

Questo gesto rafforza la connessione con la Terra, che fornisce energia fisica concreta e stabilizzante.

Una proposta concreta per ogni sportivo

Meditare prima di una gara o di un allenamento significa:

  • aumentare la propria carica energetica,

  • ridurre l’impatto dello stress,

  • migliorare concentrazione e lucidità mentale.

Il tutto in pochi minuti.L’ideale? Introdurre la meditazione nella routine quotidiana dello sportivo. Bastano 20-30 minuti al giorno per iniziare a osservare i primi cambiamenti.

Dopo tutto, se alleniamo ogni giorno il corpo… perché non allenare anche la mente e il campo energetico?

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